Archivio per giugno 2012
la Lega rutta in aula
La Lega da ancora segni di vita: il consigliere del partito padano di Vigevano, rutta in aula durante il discorso del Sindaco e il consiglio comunale viene sospeso. Rutta, dimostrando ancora una volta l’ignorante disprezzo per le istituzioni del Paese che hanno questi cialtroni. Travolti dagli scandali, palesatisi ladroni mille volte più del loro razzismo, ma ancora in grado di farci rabbrividire per la pochezza che dimostrano. Ecco la cronaca dei fatti:
Il consiglio comunale è in corso, ci sono stati scontri accesi tra le forze di opposizione – Pd, Pdl e Civiltà vigevanese – e la maggioranza leghista. Tra i più accesi c’è il consigliere del Carroccio vigevanese, Michele Cavazzana. Quando prende la parola il sindaco, accade il fattaccio: a Cavazzana sfugge un rutto. Molto sonoro, probabilmente amplificato dall’acustica dell’aula. A questo punto, imbarazzo generale, interviene un cittadino, dalla platea, e grida “questo è un consiglio comunale, non un porcile” e Cavazzana risponde in malo modo. Caos, proteste, le forze d’opposizione abbandonano l’aula, il presidente del Consiglio, Matteo Loria, interrompe e chiude la seduta, quando mancano venti minuti a mezzanotte. La mattina arrivano le scuse formali di Cavazzana, protocollate in Comune: «Inavvertitamente – scrive tra l’altro – per stanchezza ho ceduto a un comportamento non consono all’aula, totalmente involontario. Pertanto, sono a chiedere scusa a tutti i presenti in Consiglio».
I maiali di Calderoli, il nazismo alla Menghele di Borghezio, gli insulti alla bandiera e a mille simboli dello Stato, il razzismo bieco e incivile non sono bastati? Non abbiamo tollerato incredibilmente troppo questa gente?
Li appendiamo?
Wikipedia sotto attacco
Pubblicato da marco in comunicazione, società il giugno 19, 2012
![]()
|
esodo dal Sud Italia
Guardate un momento i dati sulla nuova emigrazione dal Mezzogiorno verso le regioni del Nord Italia. La crisi finanziaria sta riducendo sul lastrico un’economia già duramente provata da quasi 70 anni di incuria politica e amministrativa, sfruttamento sociale e criminalità organizzata.
Si tratta di un vero e proprio esodo che tuttavia è solo un indice. Pensate a quelli che restano, perché non hanno il coraggio di andarsene o non possono, o non vogliono abbandonare la propria terra, che sono sicuramente molti di più di questo enorme esercito che è già emigrato. Quelli che cercano disperatamente un lavoro al Sud e quelli che invece hanno oramai smesso di cercarlo, quelli che il lavoro lo trovano nella mafia e quelli che si sbattono senza fare poi nulla.
Che sviluppo può promettere a questa gente, Ministro Passera, Presidente Monti, oltre al completamento dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria, di cui sentiamo parlare da più di mezzo secolo? Che si debba intervenire rapidamente e in maniera costruttiva per fermare questa emorragia di risorse e cervelli che non contribuiscono allo sviluppo dell’economia del Sud, mi sembrerebbe un obiettivo strategicamente importante, nel tentativo di dare al Paese tutto e non solo a una parte di esso, una prospettiva concreta di poter costruire il proprio benessere e quello del Paese. Mi domando però se questo sarà sufficiente visto il degrado e l’abbandono in cui versa tanta parte del Mezzogiorno.
Qualunque cosa possano cercare di dire i razzismi, gli individualismi egoisti, e spesso la rozza stupidità di alcuni commenti che vengono fatti sul Meridione, sono fermamente convinto che il risorgimento dell’Italia passi inevitabilmente dal Sud Italia, perché, oltretutto, la rinascita dell’economia del Mezzogiorno genererebbe il contributo finanziario necessario al Paese per risanare il debito nazionale, ridando futuro a tutti, anche al Centro e al Nord Italia.
il mondo “buono” attraverso le telecamere
Un mirabile esempio di marketing 3.0 della Coca Cola. Di solito non mi “scaldo” di fronte alle attività corporate, ma questa nouvelle vague del marketing 3.0, vicino al sociale, attento alla gente, mi piace davvero
la macchina del futuro viene dal passato
Pubblicato da marco in comunicazione, scienza, società, sostenibilità il giugno 7, 2012
E’ tutto pronto: entro la metà del prossimo anno sarà in vendita l’auto ad aria, una macchina che nel serbatoio ha solo aria compressa. Costerà appena 7000 euro e il primo modello ad arrivare sarà una city car, seguito da una gamma infinita di modelli, dalla berlina da famiglia alla piccola, dalla vetturetta per 14enni al Bus, passando per il veicolo commerciale, il trattore e il container. Non manca nulla, perfino un motore da attaccare a casa ad una presa di corrente per usarlo come generatore in caso di emergenza. L’autonomia di marcia è di oltre 350km con consumi ridicoli: mezzo litro (meno di €1) per 100 km di percorrenza.
La Motor Development International (MDI), con sede in Lussemburgo, è ormai a un passo dal lancio commerciale come ha annunciato a La Repubblica di cui riporto uno stralcio dell’intervista al curatore del progetto, Cyril Negre.
“(…) non avremo nessuna concessionaria, ma officine: produciamo là dove vendiamo. Con vantaggi infiniti, economici, sociali. Pensi solo al fatto che un costruttore normale deve farsi carico di una logistica enorme perché produce in un solo posto e poi è costretto a spedire in tutto il mondo. Da noi chi produce vende. Non paghiamo commissione al concessionario perché è la stessa fabbrica che vende la macchina, e questo abbassa enormemente i costi”.
Si, ma dovrete avere diverse fabbriche, sparse per tutta Europa. E poi, scusi, perché prima parlava di vantaggi ‘sociali’?
“Deve vedere il progetto da un’angolazione diversa, complessiva. Immagini di produrre un certo numero di auto in una sola officina o in 50 fabbriche sparse per tutta Europa. Nel secondo caso facciamo del bene perché serve il 30% di forza lavoro in più. Sembra uno svantaggio, ma è una grande vantaggio perché si entra nel tessuto sociale delle città, si dà forza alle famiglie. E poi non dimentichi che per fare ecologia, oggi, non basta fare macchine pulite, ma è necessario fare macchine che costano poco. E che richiedono poca energia per essere prodotte. Proprio quello che facciamo noi. In più non trasportiamo macchine finite qua e là per l’Europa. Le produciamo in loco, questo riduce ulteriormente le emissioni (e i costi) del ciclo produttivo”.In Italia volete produrre 140 mila pezzi l’anno?
“Si, alla fine è questo l’obiettivo. E sono stime prudenti perché quando la gente conoscerà il nostro prodotto ci sarà un vero boom della domanda. La macchina costa poco, ma soprattutto costa pochissimo da usare, meno di 1 euro per fare 100 km. E poi il nostro concetto produttivo avvicinerà il pubblico al prodotto. Questi numeri fanno impressione ma se li distribuisce su 20 fabbriche il discorso è diverso. Oggi nessuno si può svegliare e trasformare in costruttore. L’unica strada è quella di creare tante piccole officine. Distribuendo il know how, non macchine fatte, è tutto più facile e veloce”.Torniamo alla macchina. Si può caricare in due minuti in una stazione di servizio specifica o in tre ore ad una normale presa di corrente. A bordo quindi c’è un compressore?
“No, è lo stesso motore che spinge la macchina che funziona anche da compressore: non c’è motore e compressore, ma c’è solo un elemento che fa tutto. E che – volendo – può anche funzionare come generatore di corrente per appartamenti. Noi lo chiamiamo motore/alternatore. Bello no?”Parliamo di potenze e prestazioni.
“La piccola AirPod ha 7 Kw, ma una coppia completamente piatta di 45 Nm e una velocità massima di 80 Km/h. L’AirOne invece ha un motore da 15 Kw e fa i 100 orari. Ma è una macchina molto più grossa, pesa 400 kg. E poi c’è l’AirCity – ancora più grande – che non è più un quadriciclo leggero ma una macchina vera, fa i 130 orari ed ha con 25 Kw di potenza”.E’ vero che la tecnologia dei veicoli ad aria compressa è antica?
“Si, c’erano carrelli nelle miniere che funzionavano così già nel 1870 e i francesi a inizio secolo fecero anche un tram, poi però arrivò il motore a scoppio…”.
Credo che tutto questo meriti quantomeno una seria riflessione. Per chi vuole andare nel dettaglio il sito è www.mdi.lu
la passeggiata di Venere sul Sole
il pianeta Venere, fra la mezzanotte e l’alba di domani, 6 giugno 2012, transiterà davanti al Sole; il prossimo transito avverrà tra 105 anni, l’11 dicembre del 2117.
Venere si allineerà con Sole e Terra e lo vedremo camminare sul Sole, per una volta simile ad un punto di buio invece che a una stella.
Noam Chomsky e Bob Kennedy sulla crisi
Pubblicato da marco in comunicazione, economia, Esteri, Italia, società, sostenibilità, video il giugno 5, 2012
Dopo lo schiaffone rifilato dagli USA all’Europa (e alla Merkel in particolare) sulla gestione della paurosa crisi finanziaria che sta riducendo tutti sul lastrico, le concessioni della Merkel che riscopre la necessità di maggiori poteri a Bruxelles (come sapevamo tutti…) e la risposta stizzita del vecchio continente che ricorda agli USA che la crisi non è nata in Europa, mi sembra doveroso sottoporvi due filmati.
Il primo è una parte di un discorso tenuto da Noam Chomski, il filosofo statunitense di statura mondiale, sull’effettiva realtà democratica negli USA:
e il secondo è un meraviglioso discorso di Robert Kennedy, che evidenzia le radici profonde del problema che stiamo vivendo nel mondo.
I suoi punti sono di un’attualità sconvolgente.
A voi le conclusioni
il gioco del calcio
Pubblicato da marco in comunicazione, Italia, società il giugno 1, 2012
Che tempi… Oggi ho sentito il Presidente della Federcalcio, Abete, che, pressato dalla domanda dal pur compiacente giornalista RAI, ricordava a tutti che il calcio rappresenta milioni di tesserati ed appassionati e che tra questi ci siano delle mele marce è normale, “succede dappertutto… nella politica, nella finanza”. Ma ci potete credere? Questo per giustificare lo “sfogo” dell’allenatore della nazionale, Prandelli, che aveva dichiarato ai giornalisti che la Nazionale era pronta a non partecipare al Campionato Europeo (che inizia la prossima settimana) se necessario.
L’ennesimo scandalo scommesse sta minando per l’ennesima volta la credibilità dello Sport nazionale e l’onorabilità dei partecipanti, costringendo giocatori a lasciare il ritiro della squadra, come nel caso di Criscito o di Bonucci che è invece restato in forza alla Nazionale perchè non ha ricevuto l’avviso di garanzia (pensate se glielo recapitassero durante la manifestazione sportiva internazionale…) e non per il merito delle accuse, pesanti quanto quelle ventilate anche per Buffon, l’iconico portiere e capitano azzurro che, stando alle accuse, ha fatto assegni per un totale di €1.5 milioni (!!) ad un amico che ha una tabaccheria che opera anche come centro scommesse. Non potendo scommettere direttamente perchè è un calciatore professionista, avrebbe versato quella somma scommettendo tramite un amico compiacente. Alla faccia della lealtà sportiva e della legge… ma che volete che sia, siamo abituati a ben altro dopo decenni di scandali berlusconiani, Lusi, Belsito e tutto il marciume che ci circonda.
Nei giorni precedenti il Presidente del Consiglio, di fronte all’ennesima perdita di faccia del nostro martoriato Paese di fronte al pubblico internazionale, si era sfogato (a titolo personale aveva voluto puntualizzare) contro questo centro di malcostume che è il calcio, dove il fenomeno sportivo è oramai un effetto collaterale rispetto agli interessi economici e di potere che lo caratterizzano, dove mafie nazionali ed internazionali si incrociano. L’ipotizzata sospensione dei campionati per 2-3 anni ha però terrorizzato tutti, addetti ai lavori e pubblico, oramai pronti con l’acquolina in bocca come lupi davanti alla preda, quando manca meno di una settimana alla kermesse europea. Cercando di arginare la polemica, (che ha poi invaso gli spogliatoi portandolo ad ipotizzare il ritiro della Nazionale dagli Europei), e riportare l’attenzione sul gioco del calcio, Prandelli aveva dichiarato di sentirsi in “imbarazzo anche solo a parlare di 40-50 sfigatelli”. Io invece che posso parlare da libero cittadino non mi sento in imbarazzo e vorrei ricordare i seguenti punti:
- Scommettere da parte di un giocatore professionista è vietato dalla legge e per un giocatore simbolo come Buffon è vietato anche moralmente. Vista poi la contingenza economica in cui versa il Paese e tutti i suoi cittadini, giocarsi €1.5 milioni è veramente un gesto disprezzabile anche da questo punto di vista. Ovviamente le indagini sono chiamate chiarire se gli assegni (ammessi anche dall’avvocato del portiere) sono stati versati per scommettere o per donazioni personali o per acquistare le sigarette.
- I calciatori indagati, se ritenuti colpevoli devono essere radiati e non colpiti da squalifiche che, visti gli onorari milionari che percepiscono, risultano non essere una pena ne rilevante per loro ne simbolica per quanti avessero l’intenzione di cadere in tentazione in futuro. Doni, ad esempio, che è stato appena condannato per la seconda volta ad ulteriori 2 anni di squalifica, potrà tranquillamente godersi gli eventuali proventi del malaffare e magari avere la faccia di ripresentarsi su un terreno di gioco una volta scontata la pena.
- Al Presidente della Federcalcio bisognerebbe ricordare di pensare, prima di aprire bocca. Cosa vuol dire? Che visto che lo fanno tutti non ci sono motivi di innervosirsi se i calciatori, il simbolo della ricchezza dei nostri tempi, gli idoli degli adolescenti e di tanta gente nel Paese truccano le partite, vendendo il risultato oltre che l’onore e la faccia? E’ la stessa logica che ci ha portato nel fango: tanto lo fanno tutti… Qualcuno ricordi ad Abete, che danneggiare ancora l’immagine della nostra povera Italia all’estero, in una contingenza drammatica come quella che stiamo vivendo, è uno scempio oltre ad essere un vero e proprio crimine (visto che proprio di credibilità abbiamo bisogno dopo le misfatte berlusconiane), e che non ce ne frega niente se lo fanno anche altri.
Allo sfogo di Prandelli, ha risposto bene la Ministro Cancellieri, rassicurandolo dicendo: “La Nazionale può andare a giocare… e che giochi bene“