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appello per un’intifada italiana
Insomma, dopo aver creduto che il Premier si era prodigato per la liberazione di Ruby perchè sinceramente convinto che fosse la nipote di Mubarak, sollevando il conflitto di attribuzione con la Procura di Milano e quindi chiedendo che il processo passasse al Tribunale dei Ministri (che non condannerà mai il leader della maggioranza parlamentare), adesso 314 “onorevoli” rappresentanti della maggioranza hanno approvato il testi della legge sulla prescrizione breve, liberando l’amato Silvio anche dalla sicura condanna per corruzione nel processo Mills. Il testo adesso passa al Senato, dove Berlusconi conta su una maggioranza sicura, e poi sarà (per fortuna) sottoposto alla firma del Presidente della Repubblica, previo vaglio della Corte Costituzionale, dando un minimo di speranza ai familiari delle vittime di stragi sul lavoro come nel caso Thyssen o della stazione di Viareggio e di tutti quelli che non vedranno giustizia per l’ennesima legge “ad personam”, ideata per salvare un uomo che ha fatto dello spregio delle leggi il suo cavallo di battaglia, “come neanche Al Capone” (citazione di Berlusconi stesso).
Che dire di questi 314 parlamentari, talmente servi del proprio padrone da rendersi ridicoli di fronte al mondo avallando la squallida scusa usata con i poliziotti che controllavano Ruby e talmente incuranti del dovere dello Stato di garantire una giustizia uguale per tutti pur di cercare salvare ancora una volta il proprio padrone? Che non sono semplicemente degni di sedere nel Parlamento italiano, ma la cosa non credo li scalfirebbe minimamente, perchè non sono li per svolgere un compito per il Paese, ma sono stati cooptati dallo stesso padrone, grazie ad una legge elettorale che impedisce alla gente di eleggere i propri rappresentati, affidando le sorti di questo sfortunata (e colpevole) Italia alle mani di costoro.
Hanno anche la faccia tosta di raccontarci che i 31 processi contro di Lui sono sempre finiti nel nulla, quasi a voler provare l’infondatezza degli stessi, perchè fino ad oggi è stato tramite l’inganno e la frode di leggi studiate a tavolino che Berlusconi si è salvato dal giudizio. Tutti questi anni passeranno come pagine nerissime alla storia italiana, una vergogna di cui tutte le generazioni che verranno ci addosseranno inevitabilmente la colpa per non essere riusciti ad impedirle.
Pensate al messaggio che questa vicenda ha lanciato alla gente: “tanto chi ha potere la fa sempre franca”, “perchè non provarci ad infrangere la legge se hai amici in grado di non farti pagare per i tuoi reati”. Insomma in Italia esiste una sancita impunità per l’oligarchia, per i ricchi e potenti e quindi la giustizia non è uguale per tutti. Come facciamo a chiamarla ancora democrazia? Perchè ancora ci concedono di parlare liberamente senza mandarci (per il momento) la polizia politica alla porta? La violazione della legge da parte del governo non è una violazione dei diritti democratici di un popolo di pretendere giustizia? E la giustizia non è la forma più alta di libertà che deve essere garantita ad un popolo che vuole essere democratico? Perchè non riempiamo le piazze come in Egitto o in Tunisia per chiedere le dimissioni del tiranno che viola la legge e la costituzione? Comincio a credere che solo con un’intifada l’Italia potrà liberarsi del giogo di una tirannia mascherata da democrazia… del bunga bunga.
ad personam, Alfano, Berlusconi, giustizia, Parlamento, vergogna
l’ultima barzelletta di Silvio
Tutte le leggi che sono state definite ad personam non le ho proposte io: sono sempre state proposte dalla preoccupazione dei miei colleghi di governo, dai miei alleati, e dai miei avvocati, come l’avvocato Ghedini, che è anche parlamentare … Io ho sempre escluso provvedimenti come il legittimo impedimento, ho sempre tentato di fermarle, anche in Parlamento, le leggi ad personam.
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