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gli “onorevoli” corrotti voteranno la legge anticorruzione?
Guardate il video trasmesso da PiazzaPulita, il programma de La7 sugli “onorevoli” nei guai con la giustizia per corruzione (51) che saranno chiamati a votare la legge anticorruzione in Parlamento… sentiteli parlare e immaginate come voteranno.
Fiorito, Rosi Mauro e il malcostume dei politici
il malcostume di questa classe politica è pieno di esempi clamorosi, ma quanto successo al Senato è il colmo: il Presidente di turno, Domenico Nania (PDL) era in ritardo e la Vicepresidente, Rosy Mauro (ex Lega Nord) presiede la discussione sulla violenza sulle donne, ma a un certo punto sospende la discussione… perché deve prendere un aereo. Non era MAI successa un’indecenza simile in tutta la storia repubblicana.
Per questa “signora” è evidente che il Popolo italiano, così come i lavori del Senato che indegnamente rappresenta, vengono dopo i suoi interessi personali e trovo che sia uno scandalo che ricopra la carica di Vicepresidente del Senato.
Poi però mi ricordo che ultimamente sono emersi altri fatti vergognosi, come i finanziamenti illecitamente utilizzati per feste barocche in costume da antichi romani con ancelle e maiali o semplicemente sottratti al pubblico scopo a cui erano destinati dal finanziamento pubblico dei partiti per scopi del tutto personali come nel caso dell’ex-tesoriere del PDL del Lazio (vedi tabella che segue) e prima di lui dell’ex-Margherita, Lega e via discorrendo. Non è un caso isolato il malcostume dimostrato dalla ex-badante di Umberto Bossi, è l’intera classe politica che va rimossa con urgenza. Per il bene del Paese.
Bertolaso, la cricca e la Protezione Civile
La conclusione delle indagini sulla vicenda del G8 e della cosiddetta “cricca”, porta ad una conclusione scontata: ci sono prove “incontivertibili” a carico di Bertolaso, il vertice della Protezione Civile, ed altri 18 imputati, per corruzione ed associazione a delinquere.
Stando alla richiesta di rinvio a giudizio, dall’inchiesta apparirebbe la “sistematica violazione delle regole che caratterizzava la gestione dei cosiddetti Grandi eventi, con “prova incontrovertibile dell’ asservimento della pubblica funzione‘ di Guido Bertolaso“. Bertolaso avrebbe quindi assicurato alla cosiddetta “Cricca” degli appalti una protezione globale con una sistematica violazione delle regole, in cambio delle presunte “utilità” (un appartamento a Via Giulia, denaro, favori sessuali al Salaria Sport Village, ecc.) ricevute dall’imprenditore Anemone, che per fortuna della giustizia annotava tutto in un elenco, poi sequestrato dagli inquirenti. Per tornare con la memoria ai fatti ecco quanto riportato a suo tempo:
“È un elenco che raccoglie tutti gli interventi edili (di ristrutturazione e ricostruzione) affrontati da Diego Anemone negli uffici pubblici e appartamenti privati della nomenklatura nazionale. Palazzo Chigi, la residenza privata di Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, le abitazioni degli ex ministri Pietro Lunardi e Claudio Scajola, prime e seconde case, in città e in montagna. Le dimore di Guido Bertolaso (si scopre che a Roma sono due: in via Bellotti Bon e in via Giulia) e i suoi uffici della Protezione Civile.
E ancora capi di gabinetto, capi di dipartimento nei ministeri, capi di uffici legislativi, della Protezione civile e del ministero della Giustizia, dirigenti Rai, generali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, agenti dei servizi segreti. Una lista dettagliata dei lavori al Viminale, ai ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture, nella sede di Forza Italia e negli alloggi privati di segretarie di ministri (è il caso di Fabiana Santini assistente del Ministro Scajola, oggi assessore regionale nel Lazio)”.
Ecco quanto pubblicavo, giusto giusto un anno fa (il 15 maggio 2010) su Nuda Verità, a proposito dello scandalo della Cricca:
Bertolaso invece si difende a spada tratta, ma i fatti che continuano da emergere dall’inchiesta scandalo sui grandi appalti tenderebbero ad inchiodarlo sempre più, accreditandolo o come manager disattento o come consapevole leader di una struttura che era il collettore di un sistema di raccolta nel settore degli appalti. Il nodo sembra infatti essere che la Protezione Civile era stata la soluzione trovata per aggirare le gare nell’assegnazione della realizzazione delle grandi opere in maniera diretta, ad imprenditori con pochi scrupoli e molti soldi.
I fatti ci hanno dato ragione, ma forse, anche in questo caso, siamo di fronte a magistrati eversivi che vogliono addirittura assicurare la giustizia nel nostro povero Paese…