Articoli con tag fascismo

l’antifascismo e la natura del nemico

Senza titoloNon ho nessuna intenzione di addentrarmi nella polemica (strumentalmente) creata sulle digressioni via blog di Roberta Lombardi, la neo-nominata capogruppo (pro-tempore) del Movimento 5 Stelle, sul fascismo.

Capisco e (parzialmente) condivido il senso delle sue parole che non mi paiono un elogio del fascismo (diversamente da quanto dichiarato da Berlusconi, ad esempio…), ma vorrei solo ricordare che queste dichiarazioni  sono pericolose perché oltre a non sentire affatto il bisogno di trattare di questi temi in questo momento, ogni apertura verso una delle pagine più nere (in tutti i sensi) della nostra storia è un insulto verso chi ha dedicato la propria vita a difesa della libertà. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo, come le ultime parole scritte da Steven Vincent, il giornalista del New York Times, rapito e ucciso in Iraq, che riporto nella vignetta qui accanto, ricordano a tutti.

“Lo ripeto: le parole contano. Termini come “paramilitari”, squadre della morte” e “fascisti” chiarificano la natura del nemico”… Altro che folklore, Roberta! Per cortesia evita di trattare di queste cose se non vuoi trovarti nel vespaio di mille polemiche (del tutto inutili e pericolose per la credibilità di quanto state facendo) e concentrati a liberare questo Paese dalla mafia che ne ha corroso le fondamenta liberali, democratiche e antifasciste.

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La strage di Brindisi

E’ stato un attentato vigliacco quello di Brindisi, di quelli che vogliono la strage, che colpiscono nel mucchio per fare rumore sui media, perchè scioccano le coscienze per la brutalità e la crudeltà del fine apparente. Se penso al passato non posso che trovare analogie in due categorie di terrorismo:

In Italia vengono ovviamente alla mente quelli perpetrati a Piazza Fontana, dove gente innocente fu dilaniata dall’esplosione mentre era in banca, il treno Italicus o Piazza della Loggia a Brescia dove stragi si sono compiute da misteriosi esecutori, che rimangono ancora oggi nell’anonimato, impuniti. Anche la mafia fece atti assimilabili, a Via dei Georgofili ad esempio, ma sono poco propenso a credere ad un attentato mafioso perchè non credo che bruciare delle ragazzine sia nello stile degli Uomini d’Onore locali o aiuti in popolarità eventuali frange violente emergenti.

Anche l’ordigno usato è strano: tre bombole di GPL, volgari, ma micidiali esplosivi, facilmente reperibili sul mercato, specialmente al Sud Italia, dove però la mafia usa il tritolo che è più facile e micidiale. E’ stato attivato non da un dispositivo a tempo, ma a distanza, da un telecomando o un cellulare, il che dimostra conoscenze tecniche sofisticate nell’armare la bomba. Il killer era presente al momento dell’esplosione e pare sia stato ripreso anche da telecamere di servizio, ha scelto il momento per scatenare l’inferno, per poi allontanarsi. Si parla di un ex militare dell’Aereonautica (il che spiegherebbe la dimestichezza a trattare gli esplosivi), ma questo è tutto quello che gli investigatori fanno trapelare.

Gli unici altri atti capaci di ricordarmi in ferocia e brutalità quello che è stato commesso a Brindisi sono le azioni di Al Qaeda, in cui il disprezzo per la vita delle vittime ignare ed innocenti è lo stesso. Tuttavia l’ipotesi di un attentato islamico mi pare istintivamente poco percorribile .

Mi auguro che l’infame che ha fatto esplodere la bomba davanti alla scuola, sia un folle e che, dopo averlo catturato ed assicurato alla giustizia, tutta questa vicenda ci porti a riflettere sull’alienazione che questa nostra società può generare, perchè non credo sarebbe tollerabile se dovessimo trovarci di fronte ad un altra strage fascista, mafiosa o di Stato.

L’avevo scritto commentando l’attentato di Genova, che nella sua opposta diversità era il sintomo del pericolo, dell’elettricità che si respira in Italia: occhi aperti, please.

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manifesti fascisti a Roma

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un appello per la difesa della scuola e della democrazia

“Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c’è un’altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime… Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.”

Questo è un estratto del discorso che Piero Calamandrei tenne nel 1950 nel Convegno per la Difesa della Scuola Pubblica e che, riletto oggi alla luce delle dichiarazioni di Silvio Berlusconi, fa venire i brividi, non solo per la sua agghiacciante attualità, ma anche perchè rafforza la convinzione che da una dittatura mediatica si stia cercando di passare ad una dittatura di fatto. Pressato da ogni lato, “azzannato” si è definito qualche giorno fa, il Premier ha elevato il livello dello scontro in maniera sfacciatamente autoritaria, forte di una pletora di servi da lui messi nelle stanze del potere nel corso di questi ultimi 16  anni.

“I genitori possono scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli e sottrarli a quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia” ha dichiarato Berlusconi, spiegando agli intervenuti all’Associazione Nazionale delle Mamme (!) i tanti provvedimenti che il governo ha messo in atto in favore della famiglia, tra cui i bonus per la scuola privata, che di per se sono già uno scandalo visti i tagli alla scuola pubblica della riforma Gelmini e che alla luce delle parole di Calamandrei suonano come il sinistro avvertimento dell’avverarsi di una profezia.

“[…] nella seconda parte della Costituzione, quella che si intitola “l’ordinamento dello Stato”, sono descritti quegli organi attraverso i quali si esprime la volontà del popolo. Quegli organi attraverso i quali la politica si trasforma in diritto, le vitali e sane lotte della politica si trasformano in leggi. Ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la risposta: sono le Camere, il presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la scuola, la quale invece è un organo vitale della democrazia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un paragone tra l’organismo costituzionale e l’organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell’organismo umano hanno la funzione di creare il sangue.[…] A questo serve la democrazia, permette ad ogni uomo degno di avere la sua parte di sole e di dignità (applausi). Ma questo può farlo soltanto la scuola, la quale è il complemento necessario del suffragio universale. La scuola, che ha proprio questo carattere in alto senso politico, perchè solo essa può aiutare a scegliere, essa sola può aiutare a creare le persone degne di essere scelte, che affiorino da tutti i ceti sociali. […]“

questo diceva Calamandrei nel suo famoso discorso e come fece lui nel 1950, vorrei anche io, sebbene da un palcoscenico ben diverso, lanciare un appello a tutti coloro che hanno a cuore la democrazia in questo Paese, perchè non si permetta più a questo tiranno, becero e corrotto di demolire quanto le generazioni che ci hanno preceduto hanno costruito con dure lotte e spesso con il loro sangue. Il disegno della P2 di cui Berlusconi era (ed è) parte, prevede la destabilizzazione del Paese attraverso il controllo dei media (che come tutti sappiamo è già a buon punto…), la delegittimazione degli organi costituzionali tra cui il Parlamento, la Magistratura e appunto la Scuola, per instaurare un regime autoritario. Non possiamo assistere inermi e non vogliamo. Non lasciamoci sottomettere pensando che da soli non possiamo fare niente, perchè insieme siamo in grado di cambiare le cose e fermare questo disegno fascista. Dichiariamo guerra senza quartiere, dai giornali, dai blog, nelle piazze e nella nostra vita quotidiana alla politica dello sfascio e del degrado del nostro Paese, urliamo con quanto fiato abbiamo in gola la nostra intenzione di difenderci perchè sappiano che non lasceremo morire la democrazia senza combattere.

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Scilipoti copia i fascisti

Riprendo da un articolo di Alessandro Robecchi:

(…) è così che nel Manifesto del Movimento di Responsabilità Nazionale sono finiti brandelli del “Manifesto degli intellettuali fascisti”, quello scritto da Giovanni Gentile nel 1925. Ecco un divertente controllo incrociato:

Responsabilità Nazionale è il movimento recente ed antico dello spirito italiano, internamente connesso alla storia della Nazione Italiana” (Responsabili di Scilipoti -Italia, 2011) “Il fascismo è un movimento recente ed antico dello spirito italiano, intimamente connesso alla storia della Nazione Italiana” (Gentile per i fascisti – Italia, 1925):

Ne volete ancora? Ecco!:

“…coinvolgere l’individuo a un’idea in cui esso possa trovare la sua ragione di vita, la sua libertà, il suo futuro e ogni suo diritto” (Scilipoti – 2011). “un’idea in cui l’individuo possa trovare la sua ragione di vita, la sua libertà e ogni suo diritto”(Gentile – 1925). “Responsabilità di Patria è la riconsacrazione delle tradizioni e degli istituti che sono la costanza della civiltà” (Scilipoti -2011). “Codesta patria è pure riconsacrazione delle tradizioni e degli istituti che sono la costanza della civiltà” (Gentile – 1925)

Preghiamo i lettori dello Scilipoti Fans Club di non attardarsi a considerare le frasi dal punto di vista ideologico. E’ vero, esse vengono da un testo fascista, e questo non è bello, ma siamo sicuri che si tratta di un caso, una coincidenza. Lo spessore politico dei Responsabili e del loro patafisico leader avrebbe potuto suggerirgli di copiare anche da una ricetta di cucina, dalle istruzioni di un telefono, da un bugiardino di un farmaco. Che Scilipoti metta nel suo programma la “riconsacrazione delle tradizioni” oppure “aggiungere una noce di burro” è assolutamente indifferente, ininfluente, uguale. Per responsabilità, si intende.

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… ed il PDL vuole ricostituire il Partito Fascista

Ogni giorno una chicca. Degli affari del Paese non si cura nessuno in questo Parlamento vergognoso. Dopo le richieste di eserciti regionali da parte della Lega, leggete un po’ cosa propongono dal PDL stando a questo lancio ANSA:

(ANSA) – ROMA, 5 APR – Un disegno di legge costituzionale che abolisce la norma della Costituzione che vieta ‘la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’ e’ stato presentato al Senato, il 29 marzo, dal senatore del Pdl Cristiano De Eccher (Pdl). Co-firmatari sono gli altri senatori del Pdl Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e il senatore Fli Egidio Digilio. Il presidente del Senato Schifani sarebbe rimasto ‘esterrefatto’ dall’iniziativa.

Sappiano comunque che il vento fischia ancora per i fascisti di ieri e di oggi e che se iniziative del genere non passano inosservate.

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i nuovi fascisti

Sono stati eseguiti alcuni arresti stamani dalla polizia e dai carabinieri in relazione allo scoppio di due petardi artigianali davanti alla sede della Lega Nord di Gemonio, paese in cui abita il leader del Carroccio Umberto Bossi. Le persone arrestate sono state identificate tramite l’impianto di videosorveglianza installato di fronte alla sede della Lega che aveva ripreso due persone che avevano acceso la miccia. Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di due ragazzi vicini ad ambienti legati ai centri sociali del Varesotto, riconducibili alla sigla “Antifa” (acronimo di “antifascismo”) una pista sin dall’inizio seguita dagli investigatori che dalle perquisizioni avrebbero trovato “materiale compatibile con i petardi esplosi” (cosa che  a Capodanno è rarissimo trovare nelle case della gente…).

“Sono arrivato a casa subito dopo la deflagrazione. Meno male che non sono arrivato prima sennò veniva fuori un casino, una sparatoria con la scorta”. ha raccontato Bossi conversando coi giornalisti a Ponte di Legno, dove si trova in vacanza con la famiglia, Bossi ha poi contestato la scritta «Antifa», comparsa vicino alla sede della Lega. “Noi fascisti? Fascisti sono proprio loro. È gente che danneggia la sinistra. La sinistra democratica. La gente normale si spaventa. Non vuole avere niente a che fare con loro”.  Insomma abbiamo a che fare con terroristi tra i più pericolosi: quelli che lanciano petardi, dopo i lanciatori di souvenir…

A conferma della lontananza della destra da atteggiamenti fascisti è da registrare la “bravata” (così è stata definita dal PDL pugliese) di una squadraccia di militanti del PDL che ha tempestato di pugni la porta di casa di Nichi Vendola nel cuore della notte urlando insulti. Il Presidente della Regione Puglia, svegliato di soprassalto, è caduto cercando di chiamare i carabinieri e si è slogato una caviglia, cosa che ha fatto morir dal ridere i Padani: “Ho sentito al telegiornale la notizia che Nichi Vendola è stato svegliato nel cuore della notte da alcuni manifestanti del PdL e che è cascato dalle scale. Purtroppo non ha avuto danni permanenti!”, ha detto ridacchiando, tal Marco Pinti, giovanissimo consigliere provinciale della Lega a Varese ai microfoni dall’emittente della Lega Nord Radio Padania.

Immediata la risposta di Vendola. “Io auguro piena salute e lunga vita a tutti i miei avversari politici, perchè‚ penso di doverli battere sul piano politico. Immaginare la disgrazia fisica dei propri avversari è un segno della pochezza morale e intellettuale impressionante”.

Questa notte, nel celebrare la fine del 2010, lancerò anche io un petardo contro questi nuovi fascisti, lontanto da ogni vetrina, sperando che il 2011 ci porti sempre più lontani da finti attentati, arresti preventivi, ed in generale dalla meschina rozzezza padana.

P.S. – Ad ulteriore riprova dell’animo fascista di questa destra rozza e razzista, andate a vedere i commenti su Facebook dei lettori de Il Giornale

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Il dossier Marcegaglia

Lo squadrismo mediatico de Il Giornale non ha veramente confini. E’ di oggi la notizia che il direttore del quotidiano “Il Giornale” Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro sono indagati nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli su presunte minacce al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. L’ipotesi formulata dai pm è di concorso in violenza privata come ritorsione per le critiche fatte all’operato del governo Berlusconi.

In particolare, i pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock intendono approfondire alcune conversazioni tra i due giornalisti indagati e l’addetto ai rapporti con i media del leader degli industriali relative a insistenze affinché la Marcegaglia “correggesse” alcune dichiarazioni forti contro l’azione del governo, minacciando la pubblicazione di notizie che l’avrebbero danneggiata. Di qui l’indagine, scaturita da alcune intercettazioni disposte nell’ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati partenopei, (“…adesso ci divertiamo, per venti giorni romperemo il cazzo alla Marcecaglia come pochi al mondo!” ha detto Porro al Direttore Relazioni Esterne della Marcegaglia durante una delle telefonate intercettate).

Insomma dopo Boffo e Fini adesso sarebbe toccato alla Presidente di Confindustria subire il fango che Il Giornale alza, con menzogne, insulti e schifezze varie per discreditare chi osa semplicemente criticare il Presidente del Consiglio: questo è squadrismo in puro stile fascista (ma credo che si possa definire anche in puro stile mafioso).

Feltri, che fu sospeso dall’ordine dei giornalisti per 6 mesi per il caso Boffo, durante la perquisizione delle forze dell’ordine nella sede de Il Giornale in merito a questa inchiesta, si è fatto fotografare come se fosse stato ammanettato, pronto a sfruttare l’occasione per farsi pubblicità, e Maurizio Lupi, vice presidente Pdl della Camera dei deputati ha dichiarato: “Ormai siamo alle intimidazioni”, riferendosi all’operato delle forze dell’ordine non all’operato del quotidiano della famiglia Berlusconi, cercando di rovesciare le responsabilità, come da anni siamo oramai abituati a veder fare.

Che schifo….

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